Li Pastigghi - Fotoracconto di Drago Calogero

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Li Pastigghi

Fotoracconto di Drago Calogero - Alia Pubblicato il 16/12/2019
Passata la ricorrenza dei morti, mi arrivava "l`allammicu" (il desiderio), allora facevo la faccia compassata e ............: « Mamma, vuogghiu li pastigghi » (Mamma voglio le castagne secche).
Puntualmente, il giorno successivo dopo cena, sul tavolo campeggiava una ciotolina colma di "pastigghi" a cui tutti in famiglia attingevamo per deliziare il palato.
Ne ero ghiotto e infinitamente ingordo.
Appena finite, tornavo alla carica: « Mamma me li dai 20 lire che vado a comprare li Pastigghi», e mia madre senza destare sentore di un eventuale rifiuto, mi attaccava nell`incoscio e come una provetta psicologa smontava letteralmente la mia ingordigia.
Così: « dove li vai a comprare?» ed io che qualche giorno prima ne avevo visto un gran bel sacchetto a fianco la porta d`ingresso del negozio, subito rispondevo: « `ntà la za Prizita » (dalla zia Brigida), e mia madre: «Buone, sono veramente buone e anche belle morbide. E sai perchè? Ci fa fare la pipì a la zà Rusulia e puru a lu zi Ciccino».
Dopo tale imbeccata mai e poi mai sarei andato a comprare "pastigghi" dalla zia Brigida ed allora cambiavo direzione: « Nenti mamma vaiu `nta lu zi Ninu Nasca» e lei tranquilla: « A fai bene, "chiddi di lu zi Ninu" sono migliori e più morbidi lui la pipì "cci la fa fari" a Pierino e ogni tanto anche a Totò».
Infilava la mano nella tasca "di lu falari (del grembiule) tirava fuori venti lire ramati e me li porgeva « tieni dove vai a comprarli?» ed io « no niente mamma, poi ci mangiamo quelli che porta papà».
Autunno, tempo di castagne, ogni qualvolta ne mangio una, il mio pensiero vola la, dove ho lasciato il cuore.
Un saluto e un grande augurio di Buon Natale e felice Anno Nuovo a tutti.

 



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